Per parlare di pedagogia bisogna dapprima comprendere cosa sia l’educazione, argomentazione che rappresenta la base di tutto.
L’educazione
L’educazione è quella funzione utile alla trasmissione della conoscenza che la società utilizza per trasmettere conoscenze di generazione in generazione.
Educazione, deriva dal latino educare, che si è visto avere due possibili origini:
- édere, ovvero “alimentarsi”
- ex-dùcere, ovvero “trarre fuori”
Il primo affronta l’idea di come un individuo si possa alimentare di conoscenza dalla sua fonte.
Il secondo rappresenta l’idea di estrarre dall’individuo le giuste potenzialità attraverso la conoscenza.
In entrambi i casi si intuisce come esistono principalmente due figure, la prima “colui che si alimenta” e la seconda “colui che alimenta“.
Di conseguenza se esistono queste due figure il processo di fondamentale importanza tra le due parti è proprio la comunicazione efficace, che consente all’uno di apprendere efficacemente le conoscenze dell’altro.
L’educazione di tipo implicito ed esplicito
Tutti noi nella nostra vita dovremmo essere dotati delle giuste conoscenze per preparare le generazioni del futuro, tuttavia sia nelle scuole, sia in famiglia molto spesso non è così.
Qualsiasi professore o genitore dovrebbe essere a conoscenza che l’educazione dei propri figli o dei propri studenti può essere di tipo implicito che esplicito.
La differenza è semplice, le attenzioni che riponiamo in un individuo per educare, le attenzioni consapevoli, rappresentano l’educazione esplicita.
L’educazione che deriva invece da ciò che l’individuo vede, sente, vive al di fuori del contesto educativo esplicito, è definita come educazione implicita.
Non bisogna mai sottovalutare il potere di questa parte educativa in quanto spesso sono proprio gli insegnamenti impliciti a radicarsi in modo naturale nella vita dei giovani ed a formare la loro base comportamentale.
E’ bene essere coscienti di questi fattori e cercare di essere da esempio sia in caso di eventi di educazione esplicita, sia per eventi che fanno parte del proprio flusso di vita e quindi di educazione implicita.
La pedagogia
Come mai ci siamo soffermati parlando dell’educazione? Lo scopriremo subito dalle prime parole di questo paragrafo.
Il termine pedagogia, deriva dal greco παιδαγογια, da παιδος (paidos) “il bambino” e αγω “guidare, condurre, accompagnare”.
Difatti in passato il pedagogo era uno schiavo che accompagnava il bambino a scuola, e ne curava l’apprendimento facendogli ripetere le lezioni ed i compiti.
Di definizioni attuali di pedagogia ne esistono davvero tante, tuttavia quella a cui personalmente sono più legato è costruita su un concetto duplice, ovvero l’essere in grado di formare ed educare in maniera efficace il bambino ed allo stesso tempo essere aperti e sensibili nel comprendere le potenzialità e le aree di maggiore capacità ed espressione del bambino per coltivarle e potenziarle.
Le vittime dell’insegnamento standardizzato
Troppo spesso ci troviamo dinanzi a bambini con alte capacità in un ambito piuttosto che in un’altro, con preferenze per un ambiente piuttosto che un’altro, con capacità di apprendimento di un tipo piuttosto che un’altro, e anziché accrescere quelle capacità formandone una specialità, in maniera cieca si porta avanti sempre la stessa metodologia, rendendo difatti tutte le specialità delle nuove mediocrità, e la gioia in peso, e qualcosa che funziona in qualcosa di difficoltoso.
La capacità dell’educatore, in particolare del pedagogo, deve essere quella di non uniformarsi con ogni individuo, ma di personalizzare le proprie capacità di educare in base alle inclinazioni del soggetto ed essere invece meno elastici solo dove serve, senza forzare in modo inconsapevole e perpetuo.
La figura del pedagogista
Il pedagogista è un professionista dalla formazione multidisciplinare che va dalla pedagogia, alla psicologia, all’antropologia e la sociologia.
Il pedagogista opera nell’educazione dei minori e degli adulti, in prevenzione e formazione ed opera attraverso l’utilizzo di sistemi come test, osservazione, colloqui, questionari, indagini statiche e cliniche.
Tra i grandi nomi della storia di questa disciplina troviamo:
- Socrate
- Quintiliano
- Lullo
- Comenio
Tra i pedagogisti dell’800 troviamo:
- Pestalozzi
- Herbart
- Aporti
Mentre pedagogisti del 900′ sono:
- Montessori
- Le sorelle Agazzi
- Steiner
- Kerschensteiner
- Dewey
- Decroly
- Claparède
- Korczak
- Makarenko
- Ferrière
- Hahn
- Neill
- Freinet
- Bruner
- Freire
Tra i pedagogisti Italiani contemporanei troviamo invece:
- Mario Lodi
- Franco Cambi
- Alberto Granese
- Elisa Frauenfelder
- Vincenzo Sarracino
- Mario Gennari
- Giuseppe Spadafora
- Simonetta Ulivieri
- Mauro Laeng
- Piero Bertolini
- Cesare Scurati