Dove si trova
Ci troviamo in Gallura, o Caddura volendo essere strettamente legati alla lingua della terra di origine, la Sardegna. Sarebbe la parte nord-orientale dell’isola, ma parlando dell’origine dello stazzo conviene visitarla qualche secolo prima del nostro presente.
Origini dello stazzo
Le origini vere e proprie non sono databili con esattezza ma quello che sappiamo è che vi era un insediamento umano definito “ad habitat disperso”, piccoli nuclei familiari diffusi sull’intero territorio.
Chi ha creato lo stazzo
Gli autori della tipica forma dello stazzo sono dei pastori e contadini che iniziano a comprendere i primi concetti dell’economia e quindi ad avere una visione più controllata del proprio futuro.
Questi contadini hanno iniziato sempre di più a costruirsi proprietà e ad incrementare i loro possedimenti, greggi e mandrie, sempre in concorso con la principale attività di agricoltori.
Gli ambienti dello stazzo
Comprendendo queste prime considerazioni delle popolazioni dell’epoca, possiamo parlare dello stazzo, fulcro della vita in campagna, comprensivo di case e delle cosiddette “tanche”, aree adibite all’agricoltura ed alla pastorizia da sfruttare a rotazione, inoltre ogni stazzo possiede un pozzo per il recupero delle acque sia da parte delle persone che per abbeverare gli animali.
Un insieme degli stazzi, forma la “cussogghia”.
La casa stazzo è formata in modo tale da ospitare sia la famiglia, di tipo solitamente patriarcale, sia l’ospite ed anche il mendicante. Un’altra area invece adibita alla conserva delle provviste e per finire un’area, non distante, dedicata agli animali.
Ma vediamo in dettaglio i vari ambienti ed i nomi ad essi dedicati:
- La cucina;
- L’appusentu o camera da letto;
- Lu pinnenti o sgabuzzino;
- La zidda o focolare;
- Lu furru o forno;
- Lu salconi ovvero la baracca ove tenere i capretti;
- La cridenza o credenza;
- L’incanicciatu o graticcio;
- La festina o fusto di vecchio ginepro, tronconi usati per appendere;
- Lu balastragghju o armadio da cucina;