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    Home » La riproduzione: dal generico al particolare, guida utile per giovani e adulti

    La riproduzione: dal generico al particolare, guida utile per giovani e adulti

    Approccio scientifico alla riproduzione, quello che tutti dovrebbero conoscere per avere una visione lucida e didattica della riproduzione.
    By Garamond.itNovembre 13, 2022Updated:Novembre 13, 2022 Lavoro e istruzione 7 Mins Read
    La riproduzione - Una coppia con donna incinta
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    Parlare di riproduzione in termini didattici può significare parlare in modo tecnico scientifico dell’apparato riproduttore. Iniziamo da questo!

    L’apparato riproduttore

    L’apparato riproduttore umano ha la funzione di produrre i gameti, ovuli (femmine) e spermatozoi (maschi), e di creare un ambiente adatto alla loro unione.

    Il processo di riproduzione avviene in tre fasi la fecondazione cioè l’incontro dei gameti, la gravidanza ossia la crescita del nuovo individuo nel grembo materno e la nascita.

    L’apparato riproduttore maschile

    Nel maschio gli spermatozoi sono prodotti sono prodotti dalle due ghiandole sessuali dette testicoli. Dai testicoli gli spermatozoi si trasferiscono nell’epididimo e da questo, attraverso due canali detti dotti deferenti, nelle vescichette seminali.

    Queste vescicole sono piene di un liquido, lo sperma, prodotto da loro stesse e dalla prostata. Lo sperma fornisce agli spermatozoi l’ambiente necessario alla loro sopravvivenza.

    Dalle vescicole seminali essi passano nell’uretra, un canale che proviene dalla vescica, che percorre il pene, l’organo genitale maschile.

    Sperma e urina percorrono la stessa via ma un meccanismo automatico non permette il passaggio contemporaneo dei due liquidi.

    Il pene ha la parte anteriore ingrossata, il glande, e in questa zona la pelle non è aderente ma si ritira facilmente formando il prepuzio.

    Durante l’accoppiamento lo sperma, assieme agli spermatozoi, viene espulso attraverso il pene e si deposita nell’organo genitale femminile.

    L’apparato riproduttore femminile

    L’apparato riproduttore femminile è costituito da due ghiandole, le ovaie, che hanno la funzione di produrre le uova, di conservarle e di potarle a maturazione, dai canali che collegano le ovaie all’utero , le tube di Fallopio o ovidotti, dall’utero che ha la funzione di accogliere l’ovulo fecondato, dalla vagina, un canale elastico che permette la comunicazione dell’apparato riproduttivo con l’esterno e dalla vulva che costituisce la parte esterna dei genitali femminili. Nella vulva sbocca anche l’uretra che, a differenza dal maschio, fa passare solo l’urina.

    La fecondazione dell’uovo avviene quando questo si trova nell’ovidotto; se l’ovulo non viene fecondato quando giunge nell’utero muore. La mucosa ispessita dell’utero comincia a sfaldarsi riprendendo la consistenza iniziale. I vasi sanguigni che la irroravano si rompono e si ha una fuoriuscita di sangue assieme ai tessuti sfaldati dell’utero.

    Questa fuoriuscita di sangue, la mestruazione, avviene ogni volta che l’ovulo maturo non viene fecondato. La maturazione dell’uovo avviene all’incirca ogni 28 giorni per cui anche la mestruazione ha questa cadenza.

    La produzione degli ovuli e quindi l’inizio delle mestruazioni, si ha verso i 12 – 13 anni e termina, in media, attorno ai 50 – 55 anni (la scomparsa del ciclo mestruale è detto menopausa).

    Gli spermatozoi

    Lo spermatozoo è costituito da una testa, occupata quasi completamente dal nucleo, dal collo contenenti mitocondri (per la produzione di energia destinata al movimento della coda) e dalla coda che permette il movimento. 

    Gli spermatozoi sono lunghi circa 60 mm (60 millesimi di millimetro) e la quantità di essi presente in 1 cm3 varia dai 60 ai 100 milioni.

    La produzione di spermatozoi avviene in continuazione ed inizia a 13 – 14 anni e non finisce mai.

    La fecondazione

    Una volta al mese un ovulo matura lascia l’ovaio e cade in un ovidotto. Nell’apparato femminile entrano, dopo il contatto sessuale, milioni di spermatozoi che si muovono attivamente per risalire lungo le vie riproduttive. Di questi solo pochi riescono a raggiungere l’utero e in seguito le tube.

    La fecondazione, quando avviene, ha luogo nella tuba e solamente uno degli spermatozoi penetra nell’ovocellula mentre gli altri muoiono rapidamente. Nella cellula uovo entra il nucleo dello spermatozoo che si fonde con il nucleo dell’ovulo; si forma così lo zigote.

    Dopo la fecondazione le contrazioni muscolari dell’ovidotto e il movimento delle ciglia che ricoprono la parete interna di questo, spingono l’uovo verso l’utero.

    Lo sviluppo embrionale

    Un ovulo impiega circa tre giorni per scendere lungo l’ovidotto. Dopo la fecondazione incomincia il processo di segmentazione: l’ovulo, che a questo punto viene chiamato zigote, incomincia a dividersi.

    La prima divisione avviene dopo 30 ore dalla fecondazione, la seconda dopo 60. Successivamente si formano 8, 16, ecc. cellule. L’embrione è una sfera, blastula, contente cellule tutte eguali tra loro.

    Quando la blastula si sviluppa ulteriormente, si forma una grossa cavità rivestita da uno strato di cellule, da cui si formeranno le membrane che serviranno per la protezione dell’embrione e per collegarlo alla madre. L’embrione è costituito da un gruppo di cellule all’interno della blastula.

    L’utero, intanto, si è modificato: la mucosa che lo riveste si è ispessita, diventa spugnosa e si è arricchita di vasi sanguigni. Dopo sei giorni dalla fecondazione l’embrione si impianta nella parete dell’utero.

    Quando l’embrione si impianta nella mucosa uterina, le cellule della sfera si moltiplicano e invadono la mucosa dell’utero, venendo a contatto con i vasi sanguigni che forniranno il nutrimento all’embrione.
    Incominciano a formarsi le membrane embrionali, il corion e l’amnios, che costituiscono un sacco, il sacco amniotico.

    Questo sacco è pieno di liquido che ha la funzione di proteggere l’embrione dagli urti e dagli sbalzi di temperatura.

    Le cellule embrionali cominciano a differenziarsi assumendo forme e funzioni diverse, dando così origine ai vari tessuti e organi.

    Dopo l’impianto dell’embrione nella mucosa uterina e la formazione delle membrane embrionali inizia lo sviluppo e l’embrione prende il nome di feto. Esso è incapace di vita autonoma e deve ricevere il nutrimento dalla madre. Ciò avviene mediante un organo a forma di disco presente nella madre, la placenta, che è collegato al feto attraverso il cordone ombelicale.

    Lo sviluppo embrionale: i primi due mesi

    Dopo circa 20 giorni dall’impianto dell’embrione iniziano a formarsi gli occhi. Il cuore è rudimentale (ancora solo un tubo) ma comincia a pulsare.

    Alla fine del primo mese l’embrione è lungo 5,2 mm; gli abbozzi delle braccia sono visibili mentre quelli delle gambe si intravedono appena. Il cuore è formato da quattro cavità.

    Durante il secondo mese il corpo prende forma e cresce in dimensioni il peso raggiunge i 10 g e la lunghezza i 2 cm. È presente una coda che poi scomparirà. Alla fine del mese le braccia, le gambe, le dita, ecc. sono già formate ed anche vari organi interni.

    Lo sviluppo embrionale: dal terzo al settimo mese

    Terzo mese: il feto comincia a muovere braccia e gambe. La faccia diventa più espressiva e incomincia a succhiare il pollice.

    I polmoni sono abbastanza sviluppati ma non funzionanti. È lungo 8 cm e pesa circa 20g.

    Quarto mese: la madre percepisce bene i movimenti del feto. Questo è lungo adesso 15cm pesa 50g.

    Quinto mese: Spuntano i capelli e il corpo è ricoperto da uno strato di lanuggine. La lunghezza è di 20 cm e il peso di 200 – 250g.

    Sesto mese: i denti sono completamente formati. Nell’intestino è presente una massa verde costituita da cellule morte e bile detta meconio. Il feto raggiunge i 30 – 45cm e pesa 6 – 7 etti e può sopravvivere, con l’aiuto della respirazione artificiale, fuori del corpo materno.

    La nascita e i primi due mesi

    Durante l’ultimo trimestre il bambino cresce molto sia in lunghezza che in altezza. Si forma la maggior parte dei nervi e vengono prodotte con grande rapidità nuove cellule del cervello.

    Durante l’ultimo mese della gravidanza il feto assume gli anticorpi della madre che gli serviranno per combattere gli agenti patogeni (batteri, virus, ecc.). In quest’ultimo mese la crescita si fa più lenta. La placenta comincia a regredire e diventare dura e fibrosa.

    La nascita si può dividere in tre stadi la dilatazione, l’espulsione e il secondamento.

    La dilatazione può durare da 2 a 16 ore inizia con una serie di contrazioni dell’utero e termina con la completa dilatazione o apertura del collo dell’utero. La rottura del sacco amniotico e la fuoriuscita del liquido avviene in questo periodo (“rottura delle acque”).

    L’espulsione dura da 2 a 60 minuti. Inizia con la completa dilatazione del collo dell’utero e la comparsa della testa del bambino.

    Il terzo stadio segue immediatamente la nascita del bambino e comprende alcune contrazioni con le quali viene espulsa la placenta.Viene reciso il cordone ombelicale e il bambino compie il primo respiro: ha inizio la sua vita indipendente.

    Lo sviluppo del bambino continua dopo la nascita fino a raggiungere l’età adulta.

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